15 maggio 2007

SCRIVERE UN CURRICULUM, Szymborska Wislawa


Cos’è necessario?
E’ necessario scrivere una domanda,
e alla domanda allegare il curriculum.


A prescindere da quanto si è vissuto
il curriculum dovrebbe essere breve.


E’ d’obbligo concisione e selezione dei fatti.
Cambiare paesaggi in indirizzi

e ricordi incerti in date fisse.


Di tutti gli amori basta quello coniugale,
e dei bambini solo quelli nati.


Conta di più chi ti conosce di chi conosci tu.
Viaggi solo se all’estero.
L’appartenenza a un che, ma senza perché.
Onorificenze senza motivazione.


Scrivi come se non parlassi mai con te stesso
e ti evitassi.


Sorvola su cani, gatti e uccelli,
cianfrusaglie del passato, amici e sogni.
Meglio il prezzo che il valore
e il titolo che il contenuto.


Meglio il numero di scarpa, che non dove va.
Colui per cui ti scambiano.


Aggiungi una foto con l’orecchio scoperto.
E’ la sua forma che conta, non ciò che sente.
Cosa si sente?
Il fragore delle macchine che tritano la carta.

2 commenti:

maurice ha detto...

Bellissima la poesia della Szymborska. Quante cose si perdono su un foglio, come si fa a fissare nella parola burocratica quello che si è, si sente, si sa?
Questa poesia di M. Luzi mi sembra che in fondo parli dello stesso problema: quanto della nostra vita si mantiene nella parola, in una rappresentazione di noi stessi, e quanto si brucia.
"Di là o di qua dalla parola e dal suo silenzio?
Fuori
o dentro la gittata dello strale?
Difeso da uno schermo di insignificanza
molto, ancora, non s'è pronunciato
o male, incompiutamente
ed altro
quasi ad un disattento sole
s'è invano dichiarato
tutto, irrecuperabilmente, bruciato, perso...
dove? di là da quale oltrepassato punto
di non ritorno, di non richiamo?
O non c'è quel punto? non c'è quel grano?"

Margot ha detto...

molto bella questa poesia, bella per davvero :
dove? di là da quale oltrepassato punto
di non ritorno, di non richiamo?
O non c'è quel punto? non c'è quel grano?"

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