27 giugno 2007

L'INDIPENDENZA DELLA VAGINA

Ho letto una sera fa questo libriccino, che è l'opera prima di una ragazza di nome Luciana Del Re.
Ha 35 anni e abita a Roma. 60 pagine suddivise in piccoli capitoli dal titolo tipo "Non sceglierò mai da che parte stare", "Regalo di nozze", "La donna più bella di tutte le donne dello Hyatt Hotel", "Sono una che non parla", e così via. Protagoniste e voci narranti solo donne. Diverse fra loro, certo, ma accumunate da una sessualità particolare. I racconti sono più realistici di quanto non possano sembrare.
Da leggere, a mio parere.

I libri di giovani spregiudicate , confuse tipo Melissa P. e socie, abbondano.
Piovono sulle nostre teste a inquietarci e un poco, ma proprio poco, a eccitarci.
Da Anais Nin ne è passata di acqua sotto i ponti.
Negli anni '40 un collezionista offrì a Miller 100 dollari per avere da lui dei racconti erotici, lui passò la consegna ad Anais, e ne venne fuori "Il Delta di Venere".
Le sue storie erotiche sono immaginifiche, ognuna sembra un sogno. Sono così tremendamente femminili e belle. Eccitanti e leggere. Non ho più letto niente di simile.
A parte forse, per quanto diverso, "Le età di Lulù" di Almudena Grandès , che mi è piaciuto proprio per il personaggio di Lulù, per la sua sessualità e sensualità assoluta, ma non soffocante.
La letteratura erotica femminile italiana di questi anni invece veste a pennello questo aggettivo:
soffocante
"Ragazze che dovresti conoscere" (racconti di autrici varie), la stessa "Melissa P.", "L'uomo che mi lava" di Valentina Maran, "Destroy" di Isabella Santacroce, parlano tutti di ragazze che fanno sesso in totale mancanza di ossigeno.
Sesso tutto di testa, tutto cerebrale.
Dal modo in cui descrivono l'eros e anche dalla scelta dello stile e del linguaggio, traspare l'alienazione della donna separata dal suo corpo, la difficoltà di godere delle sensazioni erotiche. Non è il sesso che le porta da un letto all'altro, sembra piuttosto l'eccitazione dell'idea del sesso.
Il sesso come comunicazione, certo. Ma pare la comunicazione del dolore.

L'inquietudine al posto della vitalità.
Il ragionamento al posto del desiderio.
Credo che queste scrittrici possano aiutarci a leggere il nostro stesso modo di fare sesso.
Che svelino fastidiosamente i nostri pensieri, la nostra fame di immagini, il piacere dell'autocontrollo, l'incapacità a unirisi alla persona con la quale facciamo sesso,
la "grande masturbazione" al posto della passione.
Inizio ad essere stanca di quest'alienzione dal nostro corpo, che fa puzzare l'aria di stupro, cercato e accettato con il sorriso e la potenza di chi può sopportare tutto.

Sono stanca di un sesso per niente vizioso,
ma feroce e accomodante insieme.

Insomma, vorrei, per cambiare, un po' di sesso felice,

vorrei saperlo fare.

6 commenti:

MartaOmega ha detto...

Negli ultimi anni il numero di queste scrittrici è aumentato a dismisura...solo che nella maggior parte dei loro libri, oltre a un certo narcisismo e a un gusto crescente per ogni tipo più strano di "trasgressione", non vedo altro. Tanto di guadagnato per le tasche di queste finte spregiudicate, larghe perdite per la letteratura... il sesso-dolore di cui parli nel post secondo me, è in gran parte presente nei libri della santacroce (ultimi deliri a parte, buonissima scrittrice)proprio perchè lei descrive il dolore a 360 gradi, e specialmente in destroy il sesso è un mezzo per ampliarlo e scandagliarlo in ogni sua piega...con rabbia
niente a che vedere secondo me con la trasgressione fine a se stessa.
Comunque complimenti, il tuo blog mi piace molto e ci passo spesso!

maurice ha detto...

Molto carino il tuo post, Margot: davvero ben scritto e interessante anche per il modo con cui dai forma al tuo pensiero. Dalla critica a certa produzione letteraria contemporanea arrivi fino a rintracciare i modelli fondamentali del romanzo erotico del secolo scorso. E poi tiri fuori il senso. E passi alla vita vissuta. E' bello il modo in cui districhi, con parole calibrate, quello che è poi il guazzabuglio al centro della sessualità moderna. Forse pensi che il post si rivolga specie, o solo, alle donne. Certo sono più coinvolte, ma direi che sei riuscita a toccare corde comuni anche alla sponda maschile. "L'inquietudine al posto della vitalità. Il ragionamento al posto del desiderio". Si direbbe un sesso di secondo grado: cioè riflesso, esasperatamente cerebrale e decadente. Mi piacciono molto anche le ultime due frasi: alla recherche del senso e di un rapporto meno 'filtrato', più naturale con l'eros.

Margot ha detto...

grazie marta e grazie mau!

Anonimo ha detto...

Siete troppo buoni: usate il termine "scrittrice", per squallide operazione di marketing editoriali come quello di Melissa P. che esiste solo nella mente di qualche poveretto di "ghost-writer". Certi libri, credimi, nascono negli uffici degli editor.

Anonimo ha detto...

vorrei saperlo fare anche io.
G.L.

Anonimo ha detto...

sei troppo avanti. BRAVA!

Related Posts with Thumbnails