14 giugno 2007

Caro Dio...

Caro Dio, scrivo direttamente a te, sperando di saltare qualche vecchio, davvero vecchio, burocrate.
Ti scrivo per porti una domanda.
Delle mille che potrei farti ne scelgo una sola.

Perché una donna dovrebbe credere in te?

Non siamo la tua prima scelta, questo è certo.
Non siamo noi ad essere state fatte proprio ad immagine e somiglianza tua. Le tette probabilmente non ce le hai.

E abbiamo fatto un bel casino dal momento che , assai prima di Freud, c’ha intrigato un serpentone, e ci siamo cadute.
Molto prima di Newton , una mela per noi ha significato molto.

Siamo state punite per aver voluto cercare qualcosa oltre l’eden, per aver chiesto al nostro uomo di accompagnarci in questo viaggio. Per questo abbiamo passato secoli rinchiuse fra 4 mura, senza più il permesso di pensare?
Abbiamo capito, non t’è andata proprio giù.

Siamo state punite insieme a lui.
Posso osare dire, però, che partorire i figli soffrendo e sudare un po’ a lavoro non mi pare un castigo equo?

Senza un perché c’hai regalato pochi muscoli e molta carne. Forse avevi sopravvalutato il tuo pupillo. La carne gli piace e per migliaia di anni ha fatto di noi quel che ha voluto.

Le cose, caro Dio, non ci sono andate molto bene.

Poi hai avuto l’occasione di mandare qualcuno a dare una sistemata. Ad espiare tutti i nostri peccati, a indicarci la strada.
Chissà , poteva essere una buona idea mandare una figlia.
Un Masculo ci mandasti!
E quando lui ha avuto l’occasione di scegliere qualcuno a cui affidare la futura chiesa, altro masculo ha scelto.
Certo ha avuto una madre, per poterlo piangere. Fra l’altro l’unica nella bibbia a non trombare mai, neanche una volta! Ma credi di averci fatto un bel servizio con questa storia dell’immacolata concezione?!!! Spero tu sia pentito a vedere cosa ne è venuto fuori.

Caro Dio, a ben guardare la tua chiesa ha poco a che fare con me. Mi incolpa di molte cose e non mi comprende affatto. Ho un ruolo imbarazzante nella tua chiesa.

E in niente le assomiglio. Chissà se, lo stesso, un po’ a te assomiglio.
Chissà che viso aveva mia madre.
Ah. Dici che sei tu, padre e madre insieme?

Certo che questo ti assicura che io sia tua figlia,
del resto, poco altro me lo fa pensare.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

non hai peli sulla lingua , io sono credente ma apprezzo chi dice la sua opinione chiaramente e non solo per mezzo di slogan
Il Lupo

pietro74 ha detto...

che fimmina!

Unknown ha detto...

Dio è un voyerista... e anche un giocatore d' azzardo.
Ha buttato i dadi e ora resta a guardare senza intervenire, sarebbe stato meglio se fosse stato un baro, almeno faceva uscire risultati migliori di quelli che si vedono in giro oggigiorno.

Anonimo ha detto...

Bel Pride ieri, riuscito alla grande.

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