8 novembre 2008

IL SOGNO AMERICANO

Ecco il discorso con cui Barack Obama ha celebrato la vittoria a Chicago



Ciao Chicago!



(APPLAUSO)

Se ancora c'è qualcuno che dubita che l'America non sia un luogo nel quale nulla è impossibile, che ancora si chiede se il sogno dei nostri padri fondatori è tuttora vivo in questa nostra epoca, che ancora mette in dubbio il potere della nostra democrazia, questa notte ha avuto le risposte che cercava.



(APPLAUSO)



La risposta sono le code che si sono allungate fuori dalle scuole e dalle chiese con un afflusso che la nazione non aveva mai visto finora. La risposta sono le persone, molte delle quali votavano per la prima volta, che hanno atteso anche tre o quattro ore in fila perché credevano che questa volta le cose dovessero andare diversamente, e che la loro voce potesse fare la differenza. La risposta è la voce di giovani e vecchi, ricchi e poveri, Democratici e Repubblicani, neri, bianchi, ispanici, asiatici, nativi d'America, gay, eterosessuali, disabili e non disabili: tutti americani che hanno inviato al mondo il messaggio che noi non siamo mai stati un insieme di Stati Rossi e Stati Blu. Noi siamo e sempre saremo gli Stati Uniti d'America.



(APPLAUSO)



La risposta è ciò che ha spinto a farsi avanti coloro ai quali per così tanto tempo è stato detto da così tante persone di essere cinici, impauriti, dubbiosi di quello che potevano ottenere mettendo di persona mano alla Storia, per piegarla verso la speranza di un giorno migliore. È occorso molto tempo, ma stanotte, finalmente, in seguito a ciò che abbiamo fatto oggi, con questa elezione, in questo momento preciso e risolutivo, il cambiamento è arrivato in America.



(APPLAUSO)



Poco fa, questa sera ho ricevuto una telefonata estremamente cortese dal Senatore McCain.



(APPLAUSO)



Il Senatore McCain ha combattuto a lungo e con forza in questa campagna, e ha combattuto ancora più a lungo e con maggiore forza per il Paese che ama. Ha affrontato sacrifici per l'America che la maggior parte di noi nemmeno immagina e noi oggi stiamo molto meglio anche grazie al servizio reso da questo leader coraggioso e altruista. Mi congratulo con lui e con la governatrice Palin per tutto quello che hanno ottenuto, e non vedo l'ora di lavorare con loro per rinnovare nei prossimi mesi la promessa di questa nazione.



(APPLAUSO)



Voglio qui ringraziare il mio partner in questa avventura, un uomo che ha fatto campagna elettorale col cuore, parlando per le donne e gli uomini con i quali è cresciuto nelle strade di Scranton ...

(APPLAUSO)

... con i quali ha viaggiato da pendolare ogni giorno per tornare a casa propria nel Delaware, il vice-presidente eletto degli Stati Uniti Joe Biden.



(APPLAUSO)



Io non sarei qui questa sera senza il sostegno continuo della mia migliore amica degli ultimi sedici anni... (APPLAUSO) ... la roccia della mia famiglia, l'amore della mia vita, la prossima first lady della nazione... (APPLAUSO) ... Michelle Obama. (APPLAUSO) Sasha and Malia... (APPLAUSO) ... vi amo entrambe moltissimo e ... vi siete guadagnate il cucciolo (RISATE) ... che verrà con noi alla Casa Bianca...



(APPLAUSO)



E mentre siamo qui e lei non è più con noi, so che mia nonna ci sta guardando, insieme a tutta la famiglia che ha fatto di me ciò che io sono. In questa sera così unica mi mancano tutti, e so che il mio debito verso di loro non è neppure quantificabile. A mia sorella Maya, mia sorella Alma, tutti i miei fratelli e le mie sorelle, voglio dire grazie per il sostegno che mi avete dato. Vi sono veramente molto grato.

(APPLAUSO) Al manager della mia campagna David Plouffe... (APPLAUSO) ... il protagonista senza volto di questa campagna che ha messo insieme la migliore campagna elettorale - credo - nella Storia degli Stati Uniti d'America. (APPLAUSO) al mio capo stratega David Axelrod... (APPLAUSO) ... che è stato mio partner in ogni fase di questo lungo cammino... proprio il miglior team di una campagna elettorale mai messo insieme nella storia della politica...

(APPLAUSO)

... voi avete reso possibile tutto ciò, e io vi sarò eternamente grato per i sacrifici che avete affrontato per riuscirci.



Ma più di ogni altra cosa, non dimenticherò mai a chi appartiene veramente questa vittoria: appartiene a voi. Io non sono mai stato il candidato più ideale per questa carica. Non abbiamo mosso i primi passi nella campagna elettorale con finanziamenti o appoggi ufficiali. La nostra campagna non è stata pianificata nelle grandi sale di Washington, ma nei cortili di Des Moines, nei tinelli di Concord, sotto i portici di Charleston.

È stata realizzata da uomini e donne che lavorano, che hanno attinto ai loro scarsi risparmi messi da parte per offrire cinque dollari, dieci dollari, venti dollari alla causa.

Il movimento ha preso piede e si è rafforzato grazie ai giovani, che hanno rigettato il mito dell'apatia della loro generazione...

(APPLAUSO)

... che hanno lasciato le loro case e le loro famiglie per un'occupazione che offriva uno stipendio modesto e sicuramente poche ore di sonno; ai non più tanto giovani che hanno sfidato il freddo pungente e il caldo più soffocante per bussare alle porte di perfetti sconosciuti; ai milioni di americani che si sono adoperati come volontari, si sono organizzati, e hanno dimostrato che a distanza di oltre due secoli, un governo del popolo, fatto dal popolo e per il popolo non è sparito dalla faccia di questa Terra.



Questa è la vostra vittoria...

(APPLAUSO)



So che quello che avete fatto non è soltanto vincere un'elezione e so che non l'avete fatto per me. Lo avete fatto perché avete compreso l'enormità del compito che ci sta di fronte. Perché anche se questa sera festeggiamo, sappiamo che le sfide che il futuro ci presenterà sono le più ardue della nostra vita: due guerre, un pianeta in pericolo, la peggiore crisi finanziaria da un secolo a questa parte.



Anche se questa sera siamo qui a festeggiare, sappiamo che ci sono in questo stesso momento degli americani coraggiosi che si stanno svegliando nei deserti iracheni, nelle montagne dell'Afghanistan dove rischiano la loro vita per noi. Ci sono madri e padri che resteranno svegli dopo che i loro figli si saranno addormentati e si arrovelleranno chiedendosi se ce la faranno a pagare il mutuo o il conto del medico o a mettere da parte abbastanza soldi per pagare il college.



Occorre trovare nuova energia, creare nuovi posti di lavoro, costruire nuove scuole. Occorre far fronte a nuove sfide e rimettere insieme le alleanze. La strada che ci si apre di fronte sarà lunga. La salita sarà erta. Forse non ci riusciremo in un anno e nemmeno in un solo mandato, ma America! Io non ho mai nutrito maggiore speranza di quanta ne nutro questa notte qui insieme a voi. Io vi prometto che noi come popolo ci riusciremo!



(APPLAUSO)



PUBBLICO: Yes we can! Yes we can! Yes we can!



OBAMA: Ci saranno battute d'arresto e false partenze. Ci saranno molti che non saranno d'accordo con ogni decisione o ogni politica che varerò da Presidente e già sappiamo che il governo non può risolvere ogni problema. Ma io sarò sempre onesto con voi in relazione alle sfide che dovremo affrontare. Vi darò ascolto, specialmente quando saremo in disaccordo. E soprattutto, vi chiedo di unirvi nell'opera di ricostruzione della nazione nell'unico modo con il quale lo si è fatto in America per duecentoventi anni, ovvero mattone dopo mattone, un pezzo alla volta, una mano callosa nella mano callosa altrui. Ciò che ha avuto inizio ventuno mesi fa, nei rigori del pieno inverno, non deve finire in questa notte autunnale.

La vittoria in sé non è il cambiamento che volevamo, ma è soltanto l'opportunità per noi di procedere al cambiamento.

E questo non potrà accadere se faremo ritorno allo stesso modus operandi.
Il cambiamento non può aver luogo senza di voi.
Troviamo e mettiamo insieme dunque un nuovo spirito di patriottismo, di servizio e di responsabilità, nel quale ciascuno di noi decida di darci dentro, di lavorare sodo e di badare non soltanto al benessere individuale, ma a quello altrui.
Ricordiamoci che se mai questa crisi finanziaria ci insegna qualcosa, è che non possiamo avere una Wall Street prospera mentre Main Street soffre: in questo Paese noi ci eleveremo o precipiteremo come un'unica nazione, come un unico popolo.
Resistiamo dunque alla tentazione di ricadere nelle stesse posizioni di parte, nella stessa meschineria, nella stessa immaturità che per così tanto tempo hanno avvelenato la nostra politica.
Ricordiamoci che c'è stato un uomo proveniente da questo Stato che ha portato per la prima volta lo striscione del partito Repubblicano alla Casa Bianca, un partito fondato sui valori della fiducia in sé, della libertà individuale, dell'unità nazionale. Sono questi i valori che abbiamo in comune e mentre il partito Democratico si è aggiudicato una grande vittoria questa notte, noi dobbiamo essere umili e determinati per far cicatrizzare le ferite che hanno finora impedito alla nostra nazione di fare passi avanti.

(APPLAUSO)

Come Lincoln disse a una nazione ancora più divisa della nostra, "Noi non siamo nemici, ma amici, e anche se le passioni possono averlo allentato non dobbiamo permettere che il nostro legame affettivo si spezzi".
E a quegli americani il cui supporto devo ancora conquistarmi, dico: forse non ho ottenuto il vostro voto, ma sento le vostri voci, ho bisogno del vostro aiuto e sarò anche il vostro presidente.

(APPLAUSO)

A coloro che ci guardano questa sera da lontano, da oltre i nostri litorali, dai parlamenti e dai palazzi, a coloro che in vari angoli dimenticati della Terra si sono ritrovati in ascolto accanto alle radio, dico: le nostre storie sono diverse, ma il nostro destino è comune e una nuova alba per la leadership americana è ormai a portata di mano.

(APPLAUSO)

A coloro che invece vorrebbero distruggere questo mondo dico: vi sconfiggeremo.
A coloro che cercano pace e tranquillità dico: vi aiuteremo.
E a coloro che si chiedono se la lanterna americana è ancora accesa dico: questa sera noi abbiamo dimostrato ancora una volta che la vera forza della nostra nazione non nasce dalla potenza delle nostre armi o dal cumulo delle nostre ricchezze, bensì dalla vitalità duratura dei nostri ideali: democrazia, libertà, opportunità e tenace speranza.

(APPLAUSO)

Perché questo è il vero spirito dell'America: l'America può cambiare. La nostra unione può essere realizzata. E quello che abbiamo già conseguito deve darci la speranza di ciò che possiamo e dobbiamo conseguire in futuro.
In queste elezioni si sono viste molte novità e molte storie che saranno raccontate per le generazioni a venire. Ma una è nella mia mente più presente di altre, quella di una signora che ha votato ad Atlanta. Al pari di molti altri milioni di elettori anche lei è stata in fila per far sì che la sua voce fosse ascoltata in questa elezione, ma c'è qualcosa che la contraddistingue dagli altri: Ann Nixon Cooper ha 106 anni.

(APPLAUSO)

È nata a una sola generazione di distanza dalla fine della schiavitù, in un'epoca in cui non c'erano automobili per le strade, né aerei nei cieli. A quei tempi le persone come lei non potevano votare per due ragioni fondamentali, perché è una donna e per il colore della sua pelle.
Questa sera io ripenso a tutto quello che lei deve aver visto nel corso della sua vita in questo secolo in America, alle sofferenze e alla speranza, alle battaglie e al progresso, a quando ci è stato detto che non potevamo votare e alle persone che invece ribadivano questo credo americano: Yes, we can.
Nell'epoca in cui le voci delle donne erano messe a tacere e le loro speranze soffocate, questa donna le ha viste alzarsi in piedi, alzare la voce e dirigersi verso le urne.
Yes, we can.
Quando c'era disperazione nel Dust Bowl (la zona centro meridionale degli Stati Uniti divenuta desertica a causa delle frequenti tempeste di vento degli anni Trenta, NdT) e depressione nei campi, lei ha visto una nazione superare le proprie paure con un New Deal, nuovi posti di lavoro, un nuovo senso di ideali condivisi.
Yes, we can.

PUBBLICO: Yes we can.

OBAMA: Quando le bombe sono cadute a Pearl Harbor, e la tirannia ha minacciato il mondo, lei era lì a testimoniare in che modo una generazione seppe elevarsi e salvare la democrazia.
Yes, we can.

PUBBLICO: Yes we can.

OBAMA: Era lì quando c'erano gli autobus di Montgomery, gli idranti a Birmingham, un ponte a Selma e un predicatore di Atlanta che diceva alla popolazione : "Noi supereremo tutto ciò".
Yes, we can.

PUBBLICO: Yes we can.

OBAMA: Un uomo ha messo piede sulla Luna, un muro è caduto a Berlino, il mondo intero si è collegato grazie alla scienza e alla nostra inventiva. E quest'anno, per queste elezioni, lei ha puntato il dito contro uno schermo e ha votato, perché dopo 106 anni in America, passati in tempi migliori e in ore più cupe, lei sa che l'America può cambiare.
Yes, we can.

PUBBLICO: Yes we can.

OBAMA: America, America: siamo arrivati così lontano. Abbiamo visto così tante cose. Ma c'è molto ancora da fare.
Quindi questa sera chiediamoci: se i miei figli avranno la fortuna di vivere fino al prossimo secolo, se le mie figlie dovessero vivere tanto a lungo quanto Ann Nixon Cooper, a quali cambiamenti assisteranno? Quali progressi avremo fatto per allora? Oggi abbiamo l'opportunità di rispondere a queste domande.
Questa è la nostra ora.
Questa è la nostra epoca: dobbiamo rimettere tutti al lavoro, spalancare le porte delle opportunità per i nostri figli, ridare benessere e promuovere la causa della pace, reclamare il Sogno Americano e riaffermare quella verità fondamentale: siamo molti ma siamo un solo popolo.

Viviamo, speriamo, e quando siamo assaliti dal cinismo, dal dubbio e da chi ci dice che non potremo riuscirci, noi risponderemo con quella convinzioni senza tempo e immutabile che riassume lo spirito del nostro popolo:
Yes, We Can.

(APPLAUSO)

Grazie.
Dio vi benedica e possa benedire gli Stati Uniti d'America.


Traduzione di Anna Bissanti
(5 novembre 2008)

http://tv.repubblica.it/speciali/elezioni-usa-2008/il-cambiamento-e-arrivato/25991?video

12 settembre 2008

IL DAI E DAI DELLE MERETRICI

E' stata modificata la legge sulla prostituzione.

la nuova :


disegno di legge del ministro delle pari opportunità Carfagna.

ARTICOLO 1 (modifiche alla legge 20 febbraio 1958, n. 75).

1. All'art. 1 della legge 20 febbraio 1958, n. 75, sono aggiunti, in fine, i seguenti commi: "Chiunque esercita la prostituzione ovvero invita ad avvalersene in luogo pubblico o aperto al pubblico e' punito con l'arresto da cinque a quindici giorni e con l'ammenda da duecento a tremila euro.
Alla medesima pena prevista al secondo comma soggiace chiunque in luogo pubblico o aperto al pubblico si avvale delle prestazioni sessuali di soggetti che esercitano la prostituzione o le contratta".

ARTICOLO 2
(prostituzione minorile e rimpatrio assistito).

1. L'articolo 600-bis del codice penale e' sostituito dal seguente:

"Art 600-bis (Prostituzione minorile) E' punito con la reclusione da sei a dodici anni e con la multa da euro 15.000 a euro 150.000 chiunque:
a) recluta o induce alla prostituzione una persona di eta' inferiore agli anni diciotto;
b) favorisce, sfrutta, gestisce, organizza o controlla la prostituzione di una persona di eta' inferiore agli anni diciotto, ovvero altrimenti ne trae profitto.
Salvo che il fatto costituisca piu' grave reato, chiunque compie atti sessuali con un minore di eta' compresa tra i sedici ed i diciotto anni, in cambio di denaro o di altra utilita', e' punito con la reclusine da sei mesi a quattro anni e con la multa da euro 1.500 a euro 6.000..
Se i fatti di cui al primo e secondo comma sono commessi nei confronti di persona che non abbia compiuto gli anni sedici, la pena e' aumentata da un terzo alla meta'. Le circostanze attenuanti eventualmente concorrenti, diverse da quelle previste dagli articoli 98 e 114 del codice penale, non possono essere ritenute equivalenti rispetto alla presente aggravante e le diminuzioni di pensa si operano sulla quantita' di pena risultante dall'applicazione della stessa.
Se l'autore dei fatti di cui al secondo e terzo comma e' minore di anni diciotto la pena e' ridotta da un terzo a due terzi".

2. I soggetti minori stranieri non accompagnati che esercitano la prostituzione nel territorio dello Stato, sono riaffilati alla famiglia o alle autorita' responsabili del Paese di origine o di provenienza, nel rispetto dei diritti garantiti al minore dalle convenzioni internazionali, dalla legge dai provvedimenti dell'autorita' giudiziaria e con modalita' tali da assicurare il rispetto e l'integrita' delle condizioni psicologiche del minore, attraverso la procedura di rimpatrio assistito di cui al comma 2-bis dell'articolo 33 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 e successive modificazioni. Con regolamento ai sensi dell'articolo 17, comma 1 della legge n. 400 del 1988, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri o di Ministro delegato, di concerto con i Ministri del lavoro, della salute e delle politiche sociali, degli affari esteri, dell'interno e della giustizia, da emanarsi entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabilite procedure accelerate e semplificate per l'adozione del provvedimento di rimpatrio assistito del minore che abbia esercitato la prostituzione.

ARTICOLO 3
(Associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione).

1. All'articolo 416 del codice penale e' aggiunto il seguente comma:

"Se l'associazione e' diretta a commettere taluno dei delitti previsti dall'articolo 600-bis ovvero i delitti di reclutamento, induzione, agevolazione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione si applica la reclusione da quattro a otto anni nei casi di cui al primo comma e la reclusione da due a sei anni nei casi previsti dal secondo comma".

ARTICOLO 4
(Norme finanziarie e abrogazioni)

1. Dall'attuazione del comma 2 dell'articolo 2 non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Alle attivita' previste dalla presente legge le amministrazioni interessate provvedono con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.

2. E' abrogato l'articolo 5 della legge 20 febbraio 1958, n. 75.

AS 733 EMENDAMENTO

Dopo l'articolo 18 aggiungere il seguente:

Art. 18 - bis
(Rimpatrio assistito di minore cittadino dell'Unione europea)

1. Le disposizioni relative al rimpatrio assistito di cui all'articolo 33, comma 2-bis del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, si applicano ai minori cittadini dell'Unione europea non accompagnati presenti nel territorio dello Stato, quando sia necessario nell'interesse del minore stesso, secondo quanto previsto dalla Convenzione sui diritti del fanciullo del 20 novembre 1989, ratificata con legge 27 maggio 1991, n. 176.



la vecchia :

Legge 75/58 "Legge Merlin"

Legge 20 febbraio 1958, n° 75.
Abolizione della regolamentazione della prostituzione e lotta contro lo sfruttamento della prostituzione altrui.

Capo I - Chiusura delle case di prostituzione

Art.1

E' vietato l'esercizio di case di prostituzione nel territorio dello Stato e nei territori sottoposti all'amministrazione di autorità italiane.

Art.2

Le case, i quartieri e qualsiasi altro luogo chiuso, dove si esercita la prostituzione, dichiarati locali di meretricio ai sensi dell'art. 190 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, approvato con regio decreto 18 giugno 1931, numero 773, e delle successive modificazioni, dovranno essere chiusi entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge.

Art.3

Le disposizioni contenute negli artt. 531 a 536 del Codice Penale sono sostituite dalle seguenti: "E' punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da lire 500.000 a lire 20.000.000, salvo in ogni caso l'applicazione dell'art. 240 del Codice penale:
1) chiunque, trascorso il termine indicato nell'art. 2, abbia la proprietà o l'esercizio, sotto qualsiasi denominazione, di una casa di prostituzione, o comunque la controlli, o diriga, o amministri, ovvero partecipi alla proprietà, esercizio, direzione o amministrazione di essa;
2) chiunque avendo la proprietà o l'amministrazione di una casa od altro locale, li conceda in locazione a scopo di esercizio di una casa di prostituzione;
3) chiunque, essendo proprietario, gerente o preposto a un albergo, casa mobiliata, pensione, spaccio di bevande, circolo, locale da ballo, o luogo di spettacolo, o loro annessi e dipendenze o qualunque locale aperto al pubblico od utilizzato dal pubblico, vi tollera abitualmente la presenza di una o più persone che, all'interno del locale stesso, si danno alla prostituzione;
4) chiunque recluti una persona al fine di farle esercitare la prostituzione, o ne agevoli a tal fine la prostituzione;
5) chiunque induca alla prostituzione una donna di età maggiore, o compia atti di lenocinio, sia personalmente in luoghi pubblici o aperti al pubblico, sia a mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità;
6) chiunque induca una persona a recarsi nel territorio di un altro Stato o comunque luogo diverso da quello della sua abituale residenza, la fine di esercitarvi la prostituzione ovvero si intrometta per agevolarne la partenza;
7) chiunque esplichi un'attività in associazioni ed organizzazioni nazionali ed estere dedite al reclutamento di persone da destinare alla prostituzione od allo sfruttamento della prostituzione, ovvero in qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo agevoli o favorisca l'azione o gli scopi delle predette associazioni od organizzazioni;
8) chiunque in qualsiasi modo favorisca o sfrutti la prostituzione altrui. In tutti i casi previsti nel n. 3) del presente articolo alle pene in essi comminate, sarà aggiunta la perdita della licenza d'esercizio e potrà anche essere ordinata la chiusura definitiva dell'esercizio. I delitti previsti dai nn. 4) e 5), se commessi da un cittadino in territorio estero, sono punibili in quanto le convenzioni internazionali lo prevedano.

Art.4

La pena è raddoppiata:
1) se il fatto è commesso con violenza minaccia, inganno;
2) se il fatto è commesso ai danni di persona minore degli anni 21 o di persona in istato di infermità o minoranza psichica, naturale o provocata;
3) se il colpevole è un ascendente, un affine in linea retta ascendente, il marito, il fratello, o la sorella, il padre o la madre adottivi, il tutore;
4) se al colpevole la persona è stata affidata per ragioni di cura, di educazione, di istruzione, di vigilanza, di custodia;
5) se il fatto è commesso ai danni di persone aventi rapporti di servizio domestico o d'impiego;
6) se il fatto è commesso da pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni;
7) se il fatto è commesso ai danni di più persone;
7 bis) se il fatto è commesso ai danni di una persona tossicodipendente.

Art.5

Sono punite con l'arresto fino a giorni 8 e con l'ammenda di lire 10.000 le persone dell'uno e dell'altro sesso:
1) che in luogo pubblico od aperto al pubblico, invitano al libertinaggio in modo scandaloso o molesto;
2) che seguono per via le persone, invitandole con atti e parole al libertinaggio.
Le persone colte in contravvenzione alle disposizioni di cui ai nn. 1) e 2), qualora siano in possesso di regolari documenti di identificazione, non possono essere accompagnate all'Ufficio di pubblica sicurezza.
Le persone accompagnate all'Ufficio di pubblica sicurezza per infrazioni alle disposizioni della presente legge non possono essere sottoposte a visita sanitaria. I verbali di contravvenzione saranno rimessi alla competente autorità giudiziaria.

Art.6

I colpevoli di uno dei delitti previsti dagli articoli precedenti, siano essi consumati o soltanto tentati, per un periodo variante da un minimo di due anni ad un massimo di venti, a partire dal giorno in cui avranno espiato la pena, subiranno altresì l'interdizione dai pubblici uffici, prevista dall'art. 28 del Codice penale e dall'esercizio della tutela e della curatela.

Art.7

Le autorità di pubblica sicurezza, le autorità sanitarie e qualsiasi altra autorità amministrativa non possono procedere ad alcuna forma diretta od indiretta di registrazione, neanche mediante rilascio di tessere sanitarie, di donne che esercitano o siano sospettate di esercitare la prostituzione, né obbligarle a presentarsi periodicamente ai loro uffici.
E' del pari vietato di munire dette donne di documenti speciali.

Capo II - Dei patronati ed istituti di rieducazione

Art.8

Il Ministro per l'interno provvederà, promuovendo la fondazione di speciali istituti di patronato, nonché assistendo e sussidiando quelli esistenti, che efficacemente corrispondano ai fini della presente legge, alla tutela, all'assistenza ed alla rieducazione delle donne uscenti, per effetto della presente legge, dalle case di prostituzione.
Negli istituti di patronato, come sopra previsti, potranno trovare ricovero ed assistenza, oltre alle donne uscite dalle case di prostituzione abolite nella presente legge, anche quelle altre che, pure avviate già alla prostituzione, intendano di ritornare ad onestà di vita.

Art.9

Con determinazione del Ministro per l'interno sarà provveduto all'assegnazione dei mezzi necessari per l'esercizio dell'attività degli istituti di cui nell'articolo precedente, da prelevarsi dal fondo stanziato nel bilancio dello Stato a norma della presente legge.
Alla fine di ogni anno e non oltre il 15 gennaio successivo gli istituti di patronato fondati a norma della presente legge, come gli altri istituti previsti dal precedente articolo e che godano della sovvenzione dello Stato, dovranno trasmettere un rendiconto esatto della loro attività omettendo il nome delle persone da essi accolte.
Tali istituti sono sottoposti a vigilanza e a controllo dello Stato.

Art.10

Le persone minori di anni 21 che abitualmente o totalmente traggono i loro mezzi di sussistenza dalla prostituzione saranno rimpatriate e riconsegnate alle loro famiglie, previo accertamento che queste siano disposte ad accoglierle.
Se però esse non hanno congiunti disposti ad accoglierle e che offrano sicura garanzia di moralità saranno per ordine del presidente del tribunale affidate agli istituti di patronato di cui nel precedente articolo.
A questo potrà addivenirsi anche per loro libera elezione.

Art.11

All'onere derivante al bilancio dello Stato verrà fatto fronte, per un importo di 100 milioni di lire, con le maggiori entrate previste dalla legge 9 aprile 1953, n. 248.

Capo III - Disposizioni finali e transitorie

Art.12

E' costituito un Corpo speciale femminile che gradualmente ed entro i limiti consentiti sostituirà la polizia nelle funzioni inerenti ai servizi del buon costume e della prevenzione della delinquenza minorile e della prostituzione.
Con decreto Presidenziale, su proposta del Ministro per l'interno, ne saranno determinati l'organizzazione ed il funzionamento.

Art.13

Per effetto della chiusura delle case di prostituzione presentemente autorizzata entro il termine previsto dall'art. 2, si intendono risolti di pieno diritto, senza indennità e con decorrenza immediata, i contratti di locazione relativi alle case medesime.
E' vietato ai proprietari di immobili di concludere un nuovo contratto di locazione colle persone sopra indicate.

Art.14

Tutte le obbligazioni pecuniarie contratte verso i tenutari dalle donne delle case di prostituzione si presumono determinate da causa illecita.
E' ammessa la prova contraria.

Art.15

Tutte le disposizioni contrarie alla presente legge, o comunque con essa incompatibili, sono abrogate.

6 giugno 2008

QUELLO CHE LE DONNE (trentenni) NON DICONO

-Passa il dente, passa la gengiva, attento stomaco che adesso arriva!-

Insomma, parliamone.

30 anni (poco più, poco meno) Il punto in cui spesso la vita di un uomo e una donna si incontrano, addirittura a dividere in modo assolutamente consapevole lo stesso bagno, e si separano, in modo assolutamente inconsapevole.

E' sempre intorno a questa età che inizia il fastidioso tormentone "gli uomini sono tutti coglioni". Bada bene, non stronzi, non stupidi, la parola è scelta accuratamente, così tanto spesso ascoltata da aver bisogno di una spiegazione.

"Coglione" vuol dire nè più nè meno "non ci arriva, non lo sa, è ignaro".

Hai gonadi maschili? Allora non lo puoi sapere. E io ti riduco a quelle. Coglione.

La cosa che non puoi sapere è la maternità.

Desiderata o meno, vissuta o no, è quella che ci spara in una galassia lontana lontana.

Succede che a un certo punto lei entra nella tua vita, e cambia un poco le cose.

Cambia nel momento in cui t'accorgi che stai a guardare tua mamma come a volerle rubare un segreto, e arrivi a chiederle di spiegarti qualcosa circa (ommioddio, a trent'anni!) l'essere donna.

Cambia quando inizia a sentire un'ansia nuova, quella del tempo e delle tue energie.

Cambia però soprattutto quando senti una paura nuova.

Una Paura grande. Un'Attrazione grande.

Vedi quelle pance. Ascolti quelle frasi ("gli devo dare la poppa..."). Vedi quanto la maternità ha cambiato lei, che, bhè, non l'avrei mai detto... E allora inzi a sentire qualcosa proprio nel profondo, nell'intimo. Una paura fortissima, un'inquietudine grande. Sembra manchino le parole per spiegarlo. Hai paura che quello che hai fatto finora possa essere spazzato via da qualcosa di molto più potente, hai paura di non riconoscere il tuo corpo, sia che lo privi della gravidanza, sia che ti trovi ad ospitare un esserino molto ingombrante, e ti trovi a non parlare più di seni, ma di orribili poppe, che iniziano a produrre cibo, e ti pare meraviglioso poter allattare e insieme ti sembra vomitevole, hai paura che l'essere o non essere madre diventerà entro breve sempre più importante e sempre più dispensatore di identità, hai paura di questo pensiero che inizia a prendere davvero un po' troppo spazio, hai paura in poche parole, di ESSERE RIDOTTA ALLA MATERNITA'.

E' a questo punto che l'uomo diventa "coglione".

Se vogliamo semplificare (e noi vogliamo sempre) possiamo dire che da sempre la problematica maschile per eccellenza è la REALIZZAZIONE DI SE'. Da qui il lavoro come identità, l'importanza dell'indipendenza, ecc ecc...

La donna, non poi da troppo tempo, uscita di casa ed entrando in una società maschile ha abbracciato queste problematiche e le sta vivendo sulla sua pelle tanto quanto un uomo.

Una donna sa perfettamente cosa significa lavorare, cercare un'identità che non sia solo un ruolo sociale predefinito.

Sa quali gioie e frustrazioni e ansie provochino questi desideri.

Ma da un certo punto in poi arrivano prepotentemente tutte le altre cose di cui parlavo prima. Arriva un ruolo sociale (madre-moglie) molto insistente, che nel casino che sentiamo dentro, finiamo spesso per rivestire in modo totale, da manuale, fino poi a soffrirlo così tanto da morirci dentro, ma soprattutto arriva la difficoltà di inserire nella nostra vita molto moderna complessa e strutturata qualcosa di così atavico, di così intimamente sconvolgente. E gli uomini non lo capiscono, non ne sanno niente. Così ci siamo noi che ormai sappiamo tutto di loro, e affermiamo e condividiamo le stesse ansie e desideri, e ci sono loro che ai nostri occhi hanno proprio la metà dei nostri problemi.

Non è che le problematiche tipicamente maschili (chiamiamole così via) ci sembrano stupide, è che noi ne abbiamo di nuove e di incomprese, ed è davvero molto poco in uso parlare delle nostre. Davvero poco di moda. "Cose da donne", quindi fastidiose, per antonomasia.

E in effetti non si può negare che siano cose da donne, ma non sono queste cose a separarci, è il non conoscerle, è il non affrontarle insieme che divide e ci impedisce di percorrere molte strade insieme, strade che mi piace immaginare più belle di quelle che battiamo adesso.

Parliamone allora, anche male come ho fatto io stasera, uomini e donne . Sarebbe bello arrivare a qualcosa insieme.

Cavolo se sarebbe bello.

25 maggio 2008

davvero non sapevo che Edwige era così...
hu la la


17 maggio 2008

CORSO DI SOPRAVVIVENZA PER LAMPADE SOLARI

Tra quelle mille commissioni che una volta non c'erano da fare e ora invece sì , ieri passo davanti un centro estetico, lo noto perchè è raggiungibile attraverso un corridoio lungo e strettissimo, che apre sulla porticina a vetri con i classici adesivi color pastello da parrucchiera.
Forse attratta da ricordi prenatali percorro il canale, apro la porta e chiedo di fare una lampada viso-corpo.
Non ne ho mai fatta una, e quest'anno ero curiosa, per quanto sia di quelle persone convinte che avere raggi ultravioletti (o quel che è) sparati addosso per 12 minuti potrebbe nuocere.
L'ambiente è cordiale e casalingo, così scopro in breve che il principale è un ragazzo di una quarantina di anni (dico ragazzo perchè non mi sembra il classico maschio alfa) che ha ereditato il negozio dalla mamma e che ci tiene a precisare "anche se faccio il parrucchiere non sono gay e non mi depilo". Buono a sapersi.
Purtroppo mi rendo conto di avere addosso la biancheria della nonna, mutandoni girovita e reggiseno catafalco per tette in pre-ciclo. Non adatto.
Decido di fare una lampada integrale.
Metto la cuffia di tulle bianco , mi spalmo di creme di protezione diversa a seconda della parte del corpo ed entro in questa specie di cabina tappezzata sulla parete interna di tubi bianchi .
Il tipo non-gay mi dice che non importa mettere gli occhialini ma basta tenere gli occhi chiusi.
Sono abbastanza certa di aver letto che invece gli occhialini sono necessari perchè le palpebre non bloccano completamente i raggi, così scelgo quelli neri (funzioneranno di più) e li porto in cabina con me.
Mi spiega che per attivare devo premere il bottone verde, così entro appoggio un dito sul bottone verde in alto, metto gli occhialini sul naso, chiudo gli occhi e finalmente premo.
Si accende una luce fortissima, tipo viaggio nell'iperspazio così che continua il mio ricordo prenatale, e parte la ventilazione.
La luce fa molto calore e l'aria sparata da ovunque è fresca, cosa piacevole, ma decisamente troppo forte.
Inoltre il tutto è molto rumoroso, e io sono lì nuda come un baco che soffoco nel profumo delle molte creme e continuo a rigirare su me stessa, così senza motivo (forse sono agitata).
Una ventata di troppo e gli occhialini mi saltano via dal naso, allora mi accuccio nel tentativo di riprenderli, non voglio toccare i tubi perchè temo che scottino, non posso aprire gli occhi e non riesco più a trovarli.
Mi rialzo ormai arresa a dover tenere le dita sugli occhi tutti i restanti minuti (un'infinità di minuti).
Mentre sono in piedi con le braccia il più possibile discostate dal corpo per avere un'abbronzatura integrale ma appoggiando sopra ogni palpebra due dita, sento qualcosa che mi tocca il sedere, e poi un braccio.
Impiego qualche secondo per capire.
A causa di questo mio muovermi il tappetino di carta che stava sotto i miei piedi è scivolato via e ora vola impetuoso per la cabina.
Non voglio mollare gli occhi e lo lascio volare cercando di fermarlo inutilmente con le gambe (ho i movimenti limitati sempre per timore di toccare i tubi) .
Sembra non finire mai , il rumore e la luce sono sempre più forti, e inizio a temere di scottarmi il seno, che dai 12 anni in poi non ha mai più visto il sole, allora appoggio gli avambracci sui seni e rimango il tempo restante semi accucciata su me stessa , con la faccia fra le mani (anche per ripararmi dal caldo) e un foglio di carta che vola ovunque mentre penso "speriamo che non prenda fuoco".
A un tratto tutto si ferma.
Non più ventilazione e rimane solo una luce più bassa che io credo essere la luce della stanza che filtra dalle intercapedini della cabina.
Spalanco gli occhi invece su una luce viola molto intensa , sicuramente la più dannosa per loro.
Un po' stordita da tutto ci metto qualche secondo a richiudere gli occhi, giusto il tempo sufficiente ad assicurarmi un distacco di retina prima dei 50 anni.

Esco dalla cabina frastornata umiliata e unta, incredula che tutto sia finalmente terminato.
Si completa così il mio viaggio prenatale.

Considerata l'esperienza nella sua totalità credo di poter affermare che, probabilmente, non ero ancora pronta.




13 maggio 2008

VECCHI, DINAMICI E FASTIDIOSI




Gli anziani, i nostri cari ultrasettantenni,
gruppo altamente selezionato da povertà e da almeno una guerra mondiale, sembrano sempre più numerosi.
Alcuni sembra siano nati a 83 anni, non esistevano prima , e poi ZAC! eccoli a passeggiare davanti a te. (sempre davanti)
Sempre presenti per farsi cedere il posto alla fila della coop, alle sette di sera, ora in cui dovrebbero dormire profondamente a mio avviso, sempre pronti con quell'aria traballante a prenderti il posto a sedere sull'autobus (ho notato che ormai ci alziamo quasi solo noi donne per far sedere i cari decrepiti, grrrr) sempre disponibili a farsi portare la borsa della spesa e a pretendere l'aumento della pensione, per quanto anche in una società consumistica come la nostra dopo 80 anni che compri cose, secondo me ti dovrebbe essere passato lo sghiribizzo.
Se per caso invece sono stati più fortunati, i nostri dinosauri rivestono cariche importanti, cariche politiche , economiche e tutto quel che c'è.
Perchè, lo si sa, in Italia vige la Gerontocrazia, così a 30 anni sei troppo giovane per ogni cosa, e il capo del governo ha 72 anni e forse forse è pure troppo giovane per i nostri standard.
Questi vecchi così gelosi di quello che hanno conquistato molto si allontanano dall'immagine del vecchio saggio pronto a insegnare e a lasciare qualcosa di sè e della sua vita.
Ecco un nuovo tipo di sfruttamento : quello del giovane (e per giovane intendo anche l'imberbe 40enne...) per mano del vecchiaccio maledetto.
Credo che gli anziani meritino rispetto, come ogni altra persona, e di essere maneggiati con maggior delicatezza, perchè hanno ossa che dolgono.
Credo però che dovrebbero essere più generosi, e rendersi conto che se non riesci più ad odorare come una persona viva forse dovresti accettare un ruolo diverso e far spazio a noi.

1 aprile 2008

INCUBO : ABORTO

Come direbbe la Cortellesi : RIPARLIAMONE.

Riparliamone solo un attimo,
parliamo dell'aborto.

E allora sembra necessario parlare di quand'è che inizia la vita.

Reminiscenze del liceo, forse sbagliate, mi suggeriscono che Sant'Agostino facesse coincidere l'inizio della vita con il primo respiro autonomo del neonato.

In America l'aborto è legale per qualsiasi ragione la donna lo decida fino al momento in cui il feto diventa vitale e in grado di resistere fuori dal grembo materno (24-28 settimane).

In Italia l'aborto è regolato dalla legge 194, indica come limite di tempo i tre mesi (12-13 settimane) per l'aborto volontario e fino la 24° settimana per l'aborto terapeutico.

Quindi legalmente la vita inizia con la "vitalità" del feto.
Forse però filosoficamente la vita inizia dopo la prima settimana dal concepimento, passato il periodo di gemellazione. Se l'embrione non ha ancora deciso se dare origine a uno, due , tre esseri umani, non si può dire che ci sia la specificità dell'essere in potenza che è essenziale per definire l'individuo, e l'unicità della sua vita.
Forse questa è la cosa che mi torna di più. Dopo una settimana hai nel tuo ventre una persona bella che pronta, che deve cuocere ancora un bel po', ma, in potenza, c'è proprio tutta, definita, perfetta. Abortire è un omicidio.
Ah, che liberazione.

Basta perdere tempo a parlare di qualcosa che non sapremmo mai definire, e qualunque teoria non sarà mai inattaccabile. Diciamo pure che la vita inizia praticamente da subito.
E se proprio vogliamo parlarne, ricordiamo come mai dobbiamo per forza, senza possibilità di fare diversamente, definire l'aborto legale.

Una legge che impedisce alla donna di abortire, di scegliere circa il suo corpo è una legge che relega nuovamente la donna al ruolo di OGGETTO, e non soggetto.

Penalizzare l'aborto porta con sè una serie di conseguenze sociali enormi.
Se la donna non è considerata degna di decidere questo , ma è la società a decidere per lei, allora ella diventa un ventre, un'incubatrice, un involucro, un corpo, una cosa.
Di nuovo, una cosa.



20 gennaio 2008

COUS COUS


5 gennaio 2008

EVA NON E' ANCORA NATA

Eva non è ancora nata
di Gaber - Luporini
1978 © Edizioni Curci Srl - Milano



Che strano non sa neanche cuocere due uova
e poi la vedo quando studia
coi capelli corti e le sue passioni
e avverto il senso di una donna nuova.

Però se guardo in certe strane discrepanze
allora non capisco e mi spavento
com'è insensata, misteriosa e buffa la sua scelta
di un paio di sandali d'argento.

Come son giusti gli uomini
coi loro indumenti maschili
con le loro camicie, le loro scarpe.
Come son giusti gli uomini l'impegno civile, le idee
l'odore di tabacco inglese e le barba rasata...
Eva non è ancora nata.

Come son giusti gli uomini

che sanno giocare a biliardo
che fanno i commenti sull'ultima partita.
Sono affezionatissimi alle loro innocenti manie
e parlano alla propria donna con aria annoiata...
Eva non è ancora nata.

Noi abbiamo fatto del nostro meglio
per peggiorare il mondo.
Noi così cortesi, così lontani
due secoli di baciamani...

Come son giusti i giovani
insieme alle loro ragazze
coscienti che questa polemica è superata.
Come son più sensibili
di fronte a una nuova realtà
le idee sono buone ma la costola è malandata...
Eva non è ancora nata.

Che strano
non capisco un sandalo d'argento
e non capisco certe irrequietezze
che non mi appartengono e che non amo.
Può anche darsi che ci sia qualcosa
forse il sintomo di un mutamento...
aspettiamo.

3 gennaio 2008

TI CHIEDI COME SARA' IL 2008?

IL VISONE SULLA PELLE


Cathy Timberlake (Doris Day): Io gli devo parlare, solo vorrei fare in modo che non la prenda come antipatia personale...


Connie Emerson (Audrey Meadows) : E tu ti preoccupi per lui(riferendosi a Cary Grant)? OH... povere noi! Gliele diamo tutte vinte agli uomini! Per 2000 anni abbiamo sfornato i loro figli, lavato i loro panni, cucinato i pasti e lustrato le case, e che cosa c'hanno dato in cambio? : il permesso di fumare in pubblico!


Ci siamo vendute per una sigaretta! E tu non fumi nemmeno...


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