2 febbraio 2010

SACRA (sic!) ROTA

Un medico 34enne sposatasi in chiesa 3 anni fa, quando già lavorava, per intendersi, per ottenere l'annullamento al tribunale apostolico cerca testimoni che l'aiutino a dimostrare che si è sposata solo per uscire di casa, che ha scelto un uomo che rappresentava non il suo ideale ma quello della sua famiglia e che quindi il matrimonio è da considerarsi nullo.
E' tranquilla perchè sembra non ci siano problemi, quasi già fatto. Buon per lei.
Io ammiro il messaggio d'amore cristiano, e anche da laica, indubbiamente l'ho fatto mio , come scrive Benedetto Croce : non possiamo non dirci cristiani.
Però personalmente posso non dirmi ipocrita e ci tengo abbastanza.
Non vedo perchè se i cattolici , parlo di una parte di cattolici molto chiassosa e molto (ipocritamente, ma và) ascolata, si sentono di sindacare da mane a sera sulla vita di tutti quanti, in armonia con il messaggio d'amore che vuole avvicinarci tutti a Dio, ogni tanto non possiamo anche noi cercare di dare un consiglio, per ricambiare il favore.
Ecco allora il mio consiglio : non usate la vostra religione per sciacquare i vostri panni. Il continuo tentativo di fare tutto quel che volete per poi risistemarlo in un modo socialmente accettabile, ineccepibile, puzza tanto scarico di responsabilità, di un'etica della quale non fidarsi.
Non il peccato, ma quella pennellata di malta bianca a coprire le crepe, a far finta che non, mi mette paura, e anche se spesso mi è sembrata un poco comoda, non la invidio per niente.

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