15 ottobre 2009

PER AMORE DELLE NONNE

Mia nonna ha 95 anni
Da qualche mese è davvero un po’ acciaccata, le duole molto la schiena
Il collo le fa male da morire.
I piedi si stanno storcendo.
Ma ancora è come sempre gentile e sveglia , più di prima è curiosa.
Come sempre è indipendente e ha lo stesso carattere che ha addolorato mia madre bambina-ragazza, resistente a ogni debolezza.
Mi chiede molte cose e ha la capacità di cambiare idea.
Non lavora più a maglia.
E’ incuriosita dal mondo omosessuale, chissà perché.
Soprattutto non capisce cosa possano fare due donne insieme.
Gliel’ho spiegato più di una volta.
E’ contenta davvero se il mio vecchio amico è fidanzato con un ragazzo apposto, e poi dice “Poveri noi” “Povero lui” “Povera sua madre” , e poi “Ma se in effetti lui è così, meglio che non stia solo”.
Però le lesbiche non le tornano proprio.

Ha avuto un’amica di tutta la vita mia nonna.
Si davano del Voi, si chiamavano per cognome e si mandavano tranquillamente affanculo.
Si amavano molto.

Doveva sposarsi l’8 settembre mia nonna, dovettero rimandare.

La notte che dalla Liguria il nonno tornò a casa, scarpe rotte e abiti civili più grandi di tre taglie, la notte che scampò al coprifuoco , mia nonna racconta che era in casa con la sua amica a fare le carte e veniva sempre fuori “uomo buono alla porta” (ma che carta sarà mai?)
e l’uomo buono arrivò, ma era distrutto e non aveva più la divisa da ufficiale della prima e l’unica volta che si erano visti.
Quando rivide mio nonno non le piaceva più.

Si sposò lo stesso.

Il primo parto lo ebbe sotto un bombardamento e perse la voce per molte ore, proprio come quando a 3 anni un soldato le appoggiò la canna del fucile al petto, perché voleva le chiavi di casa, e sua sorella non le trovava. Mia nonna ricorda la pipì che le corre fra le gambe.

Ha perfino un matrimonio segreto mia nonna.

Ha migliaia e migliaia di ore di lavoro sulla schiena, lavori diversi, poco riconosciuti, essenziali alla sopravvivenza della famiglia. E’ ancora brava con la matematica ma non ha potuto studiare, da bambina ne ha pianto. Avrebbe veramente potuto fare qualunque cosa mia nonna.

Mio nonno non l’ha mai vista tutta nuda. Mio nonno non voleva che mettesse il rossetto, ma lei l’ha fatto lo stesso per alcuni anni.

Mia nonna dice le solite cose che dicono le nonne, dice che le donne dovrebbero stare a casa perché i figli sennò vengono su male, dice che l’omosessualità è incomprensibile, dice che bisogna sposarsi e non convivere, dice tutte queste cose, ma ho capito bene che non le pensa più, non le pensa più da quando ha il tempo di pensare.

Mia nonna, come tutte le nonne, vissute in tempi di pezzole in capo e gonne lunghe, nella perenne difesa del proprio corpo , m’immagino che abbia subito tanti abusi fatti di identità non riconosciuta, di stare in casa a lavorare, di maternità non scelta, di sensualità negata, probabilmente anche di violenza in qualche modo.

Per amore di mia nonna, che non è una donna perfetta, che è stata capace di ferire ma che ha affondato tutte le gambe nella vita e ancora ha la forza di parlare e ascoltare, capisco un poco di più la storia delle donne, la mia storia.

Quando mia nonna morirà più di tutto di lei voglio ricordare la sua scelta più libera : che aveva un’amica, che quell’amica era una brontolona e che si amavano molto.

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